quinta-feira, 30 de agosto de 2012

Francesco Guccini

Francesco Guccini

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Nazionalità: Italia Genere: Folk rock; Musica d'autore; Beat Periodo di attività: 1960 – in attività Album pubblicati: 24 Studio: 16 Live: 6 Raccolte: 2 Sito web: francescoguccini.it

Francesco Guccini (Modena, 14 giugno 1940) è un musicista, scrittore, cantautore e attore italiano.

Fra i più importanti e noti cantautori, il suo debutto ufficiale risale al 1967 con l'LP Folk beat n. 1 (ma già nel 1960 aveva scritto L'antisociale); in una carriera ultraquarantennale ha pubblicato oltre venti album di canzoni. È anche scrittore e sporadicamente attore, autore di colonne sonore e di fumetti; si occupa inoltre di lessicologia, lessicografia, glottologia, etimologia, dialettologia, traduzione, teatro ed è autore di canzoni per altri interpreti.

È ritenuto uno degli esponenti di spicco della scuola dei cantautori italiani; i testi dei suoi brani vengono spesso assimilati a componimenti poetici, denotando una familiarità con l'uso del verso tale da costituire materia di insegnamento nelle scuole come esempio di poeta contemporaneo. Oltre all'apprezzamento della critica, Guccini riscontra un vasto seguito popolare, venendo considerato da alcuni il cantautore "simbolo", a cavallo di tre generazioni.

Fino alla metà degli anni ottanta ha insegnato lingua italiana al Dickinson College, scuola off-campus, a Bologna, dell'Università della Pennsylvania. Guccini suona la chitarra folk, e la maggior parte delle musiche da lui composte ha come base questo strumento.

Biografia

L'infanzia (1940-1950)

« Cresciuto tra i saggi ignoranti di montagna,
che sapevano Dante a memoria
e improvvisavano di poesia... »

(da Addio, Stagioni, 2000)

Il cantautore nacque da Ferruccio Guccini, impiegato delle Poste, originario dell'Appennino pistoiese, ed Ester Prandi, casalinga di Carpi, al n. 22 di via Domenico Cucchiari, a Modena, il 14 giugno 1940. Dopo l'entrata dell'Italia nella seconda guerra mondiale, suo padre fu chiamato alle armi e questo evento costrinse il piccolo Francesco ad andare a vivere con la madre presso i nonni paterni, a Pàvana, sull'Appennino tosco-emiliano. Guccini ricorderà più volte nelle proprie opere gli anni dell'infanzia trascorsi sulle montagne dell'Appennino: proprio a Pàvana dedicherà inoltre il primo romanzo Cròniche Epafàniche; molte delle sue canzoni attingeranno da questa ambientazione montanara della quale ha più volte dichiarato di andare molto fiero. Un forte senso di appartenenza ai luoghi di origine della sua famiglia, che descriverà nel brano Radici, avrebbe segnato quindi la sua poetica, divenendo un tema ricorrente dei suoi scritti e dei suoi brani, come ad esempio in Amerigo, che narra la storia di povertà ed emarginazione di un prozio emigrante. La fine della guerra riportò Guccini nei luoghi lasciati pochi mesi dopo la nascita; nel 1945 tornò dunque a vivere con la madre a Modena, dove l'anno successivo il padre, ritornato dalla prigionia, riprese il suo impiego alle Poste.

L'adolescenza (1950-1958)

A Modena, descritta con una certa amarezza nella canzone Piccola città, Guccini trascorse la sua adolescenza che avrebbe poi raccontato in Vacca d'un cane, suo secondo romanzo. Dopo la scuola dell'obbligo, frequentò l'istituto magistrale Carlo Sigonio (curiosamente nella stessa scuola del tenore Luciano Pavarotti), diplomandosi nel 1958. Questo periodo non viene ricordato con felicità: la "fuga" da Pàvana lo mise di fronte alla realtà modenese contro la quale si mosse anche nei suoi testi. Furono questi anni intensi per la sua formazione culturale e musicale: nacquero in questo contesto le storie delle sue canzoni che guardano alla società e al quotidiano, i racconti e i dubbi per i quali si definì in un verso di Samantha un «burattinaio di parole». Altri riferimenti a Modena si possono trovare in Cencio (Quello che non, 1990), ove Guccini ricorda con toni nostalgici un amico affetto da nanismo.

Il periodo giovanile e gli inizi nel mondo musicale (1959-1966)

La sua prima esperienza lavorativa di istruttore in un collegio a Pesaro terminò con esito fallimentare, poiché fu licenziato dopo breve tempo. Di ben altro spessore fu invece la sua esperienza alla Gazzetta di Modena: per due anni ricoprì il ruolo di cronista, un'occupazione a sua detta «massacrante, dodici ore di lavoro al giorno per ventimila lire al mese». In redazione ebbe diverse mansioni, prestando attenzione soprattutto alla cronaca giudiziaria; tra i suoi articoli è particolarmente rilevante un'intervista realizzata a Domenico Modugno (reduce da due vittorie consecutive al Festival di Sanremo) nell'aprile del 1960, e proprio l'incontro con il cantautore pugliese spingerà Guccini (già musicista e autore di brani rock'n'roll) a scrivere la sua prima canzone da cantautore, L'antisociale.

Guccini mosse i primi passi nel mondo della musica come cantante e chitarrista in un'orchestra da balera, di cui facevano parte Pier Farri (che divenne in seguito suo produttore) alla batteria e Victor Sogliani (futuro componente dell'Equipe 84) al sassofono, più un altro chitarrista, Franco Fini Storchi. Il complesso, nato nel 1958, si chiamò dapprima Hurricanes, poi Snakers e infine Gatti, dopo l'unione con i Marino's di Alfio Cantarella: con gli Snakers Guccini scrisse le prime canzoni, Bimba guarda come (il ciel sa di pianto), Roy Teddy Boy, Ancora, Viola come gli occhi di Angelica, rock'n'roll sul modello dei brani di Peppino Di Capri e degli Everly Brothers, che, uniti ad alcune reinterpretazioni del periodo, costituirono il repertorio dell'orchestra. Per due anni il gruppo ottenne molti ingaggi, facendo la stagione sulla riviera romagnola e suonando in tutto il nord Italia e anche all'estero: proprio durante alcuni spettacoli in Svizzera Guccini si trovò ad accompagnare come chitarrista Nunzio Gallo, noto vincitore del Festival di Sanremo 1957 con Corde delle mia chitarra (in coppia con Claudio Villa).

Alla fine del 1961 la famiglia Guccini si trasferì a Bologna in via Massarenti, e Francesco (iscrittosi all'Università di Bologna nella facoltà di Lingue) per qualche tempo visse insieme ad Alfio Cantarella. Nel luglio 1962 Guccini partì per il servizio militare, che prestò a Lecce, alla Scuola di Fanteria di Cesano di Roma e a Trieste. Come ricorda egli stesso, si trattò di un'esperienza sostanzialmente positiva. Poco prima della partenza scrisse alcune canzoni, molte delle quali poi cestinò «un po' per pudore un po' per vergogna», ritenendole null'altro che tentativi. Fra queste vi erano La ballata degli annegati e Venerdì santo. Nel frattempo, durante l'assenza di Guccini, I Gatti si erano uniti a un'altra formazione, i Giovani Leoni di Maurizio Vandelli, che nel 1964 diede vita alla ben più nota Equipe 84; terminato il servizio militare, Guccini rifiutò di entrarvi per continuare gli studi, che in seguito abbandonò a un passo dalla laurea (nel 2002 gliene fu conferita una honoris causa in Scienze della formazione). Per la sua maturazione musicale e artistica risultarono decisivi gli ascolti (le «diete musicali», come le definì) del gruppo torinese dei Cantacronache di Fausto Amodei, Sergio Liberovici e Michele Straniero; la sua evoluzione artistica lo portò poi a interessarsi al beat (in quel periodo scoprì Bob Dylan) e compose canzoni come Auschwitz (incisa con il sottotitolo La canzone del bambino nel vento), È dall'amore che nasce l'uomo, portate al successo dall'Equipe 84, che aveva già inciso L'antisociale a gennaio del 1966, e Noi non ci saremo, incisa invece dai Nomadi.

Il debutto (1967-1971)

Nel 1967 la casa discografica CGD gli propose di partecipare al Festival di Sanremo di quell'anno come autore della parte musicale del brano Una storia d'amore. Per interpretarlo furono scelte due cantanti di questa casa discografica, Caterina Caselli e Gigliola Cinquetti ma la canzone non superò le selezioni. Come dichiarò Roberto Vecchioni (che, in quel periodo, era uno degli autori della CGD), la casa discografica gli impose due parolieri professionisti, Daniele Pace e Mario Panzeri, per provare a modificare il testo della canzone, un'ingerenza che Guccini tollerò malvolentieri e che lo indusse a rinunciare a ulteriori collaborazioni.

La canzone fu comunque incisa dalle due cantanti: da Gigliola Cinquetti nell'album La rosa nera e da Caterina Caselli in Diamoci del tu. Il primo lavoro della sua carriera di cantautore – Folk beat n. 1 – arrivò qualche mese dopo, nel marzo del 1967. Nel disco, che ebbe un riscontro commerciale molto scarso (praticamente nullo, affermò Guccini), si intravedono già dei tratti caratteristici del suo stile artistico, con canzoni dagli arrangiamenti scarni e dai temi dolorosi come morte, suicidio, infimità sociale, Olocausto e guerra (appare anche un originale esperimento di talking blues "all'italiana", stile che avrebbe poi ripreso in un successivo brano inserito in Opera buffa).

Francesco Guccini con la prima moglie Roberta Baccilieri nel cortile della loro casa in via Paolo Fabbri 43, a Bologna nel 1971. La foto venne successivamente usata come retrocopertina dell'album Radici del 1972. Tra le canzoni incise ci furono anche tre di quelle già portate al successo dai Nomadi e dall'Equipe 84, Noi non ci saremo, L'antisociale e Auschwitz ; "Auschwitz" verrà poi tradotta in inglese e riproposta nel 1967 dall'Equipe 84 (come retro del 45 giri con 29th September, pubblicato solo in Gran Bretagna) e, molti anni dopo, dal cantautore statunitense Rod MacDonald, nell'album "Man on the Ledge" del 1994.

Vi è inoltre un'altra canzone, In morte di S.F., che sarà ridepositata in seguito alla Siae con il titolo mutato in Canzone per un'amica, e con questo nuovo titolo sarà incisa nel 1968 dai Nomadi. Caterina Caselli il 1º maggio 1967, poco dopo l'uscita del disco, lo invitò al programma televisivo Diamoci del tu, presentato insieme a Giorgio Gaber: in quest'occasione, che rappresentò il suo debutto televisivo, cantò Auschwitz; nella stessa puntata, tra l'altro, fu ospite un altro giovane cantautore ancora sconosciuto, Franco Battiato. Per la Caselli in quel periodo scrisse molti brani, tra cui Le biciclette bianche, Incubo Nº 4, canzone inserita nel musicarello L'immensità (La ragazza del Paip's), Una storia d'amore e Cima Vallona (ispirata alla strage di Cima Vallona). Furono tuttavia i Nomadi (che già nel 1966 avevano inciso una sua canzone, Noi non ci saremo), a portare al successo nello stesso anno quella che divenne una delle canzoni più note di Guccini: Dio è morto (fu pubblicata in contemporanea anche da Caterina Caselli, con delle differenze nel testo). Fu un brano dal testo "generazionale" che per l'universalità del suo contenuto superò ogni confinamento ideologico venendo elogiata addirittura da Papa Paolo VI (fu trasmessa da Radio Vaticana, benché a suo tempo censurata dalla RAI per blasfemia).

L'anno successivo Guccini ritornò in sala di incisione, pubblicando un 45 giri con Un altro giorno è andato/Il bello: la prima, una delle sue canzoni ritenute tra le più caratteristiche, fu incisa di nuovo in versione acustica e con alcune piccole modifiche nel testo nel 1970 e inserita in L'isola non trovata; la seconda invece fu riproposta dal vivo in Opera buffa, dopo essere stata reinterpretata due anni dopo da Lando Buzzanca; nel frattempo Guccini continuò l'attività di autore, continuando a comporre brani per I Nomadi, Bobby Solo, Caterina Caselli e altri artisti. Nel dicembre 1968 vi fu inoltre il suo debutto ufficiale dal vivo, con un concerto tenuto al Centro Culturale la Cittadella della Pro Civitate Christiana di Assisi, un centro culturale cattolico di tendenza progressista. Nel biennio 1967-1968 si distinse anche per il lavoro di pubblicitario nell'ambito del Carosello insieme a Guido De Maria, collaborando agli slogan dell'Amarena Fabbri imperniate sui personaggi "Salomone pirata pacioccone" e il suo aiutante "Manodifata". Sullo stesso personaggio scrisse anche il testo della canzone per bambini, cantata da Le Sorelle, e fece conoscere al grande pubblico, sempre grazie al Carosello, il vignettista Bonvi; in seguito Guccini avrebbe ricordato questo periodo nel testo di Eskimo.

Nel 1970 fu la volta di Due anni dopo (registrato nell'autunno del 1969), album dai toni inquieti ed esistenziali, che lasciò da parte le tematiche della protesta (eccetto per Primavera di Praga); fu accostato, per le tematiche e i vocaboli alla poetica leopardiana, mostrando un artista ancora giovanile ma già più maturo del precedente. Il centro narrativo del disco, dalla percepibile influenza francese, è il tempo che passa e la vita quotidiana analizzata nella dimensione dell'ipocrisia borghese. Con questo album ha inizio una collaborazione, che durerà circa un decennio, con la folksinger di origini americane Deborah Kooperman la quale, pur non essendo una vera chitarrista, impreziosirà da quel momento parecchi suoi dischi con caratteristici arpeggi fingerpicking, uno stile allora poco conosciuto e usato nel nostro Paese. Subito dopo l'uscita di Due anni dopo, Guccini lasciò in Italia, ma senza rinunciarci, la sua fidanzata Roberta Baccilieri (per la quale aveva scritto Vedi cara) e partì per gli USA insieme a Eloise Dunn, una ragazza conosciuta al Dickinson College di Bologna dove insegnava (alla quale anni dopo dedicò la canzone 100 Pennsylvania Ave). Conclusasi anche questa relazione, tornò in Italia con la caratteristica barba, che da quel momento non si tagliò più. Si riconciliò con Roberta Baccilieri e con lei andò in vacanza all'isola di Santorini: è in quest'occasione che fu scattata la fotografia presente sul retro di Stanze di vita quotidiana, usata poi sia per la copertina di Via Paolo Fabbri 43 sia, ancora oggi, per i manifesti pubblicitari dei suoi concerti.

In autunno iniziò le registrazioni di un nuovo disco, e così a undici mesi da Due anni dopo fu pubblicato L'isola non trovata. Il titolo dell'album, che è anche quello di una canzone, è un riferimento a Guido Gozzano; altra citazione letteraria presente nel disco fu quella di J.D. Salinger in La collina. Altri brani di rilievo del disco furono Un altro giorno è andato (reincisa dopo due anni), L'uomo e L'orizzonte di K.D. (Karen Dunn, la sorella di Eloise). La notorietà di Guccini iniziò a diffondersi anche al di fuori di Bologna, passando dalle osterie al teatro: fu di questo periodo la sua partecipazione al programma televisivo Speciale tre milioni, dove presentò alcune sue canzoni (tra cui La tua libertà, all'epoca inedita, incisa nel 1971 ma pubblicata soltanto nel 2004 come bonus track dell'album Ritratti), e dove divenne amico di Claudio Baglioni. Nel 1971, dopo alcuni mesi di convivenza, sposò la sua storica fidanzata, Roberta Baccilieri (raffigurata sul retro di copertina dell'album successivo e alla quale dedicò la canzone Eskimo).

Il successo (1972-1980)

Il vero salto artistico e qualitativo si ebbe nel 1972 con Radici, che contiene alcune delle sue canzoni più conosciute; innanzitutto La locomotiva, canzone tratta da una vicenda reale, in cui Guccini affronta il tema dell'uguaglianza, della giustizia sociale e della libertà, ricalcando lo stile di autori di musica anarchica di fine Ottocento. Il filo conduttore dell'album, come suggerisce il titolo, è l'eterna ricerca delle proprie radici, simboleggiata anche dalla copertina del disco dove, sullo sfondo del cortile della vecchia casa di montagna, sono raffigurati sul fronte i nonni e i prozii di Guccini (tra cui anche Enrico, la cui vicenda verrà raccontata anni dopo in "Amerigo"). La critica definì l'album contemplativo e onirico: canzoni come Incontro, Piccola Città, Il vecchio e il bambino, La Canzone della bambina portoghese e Canzone dei dodici mesi sono i brani di maggior rilievo di un lavoro che viene ritenuto tra le sue vette artistiche. Nello stesso anno Guccini porta alla EMI Italiana un giovane cantautore suo concittadino di cui ha ascoltato alcune canzoni che l'hanno colpito: si tratta di Claudio Lolli, con cui in futuro collaborerà nella stesura di due canzoni (Keaton e Ballando con una sconosciuta), che deve proprio a Guccini l'inizio della sua attività artistica.

Nel 1973 fu la volta di Opera buffa, disco registrato all'Osteria delle dame di Bologna e al Folkstudio di Roma, goliardico e spensierato, che mette in luce le sue qualità di cabarettista, ironico e teatrale, colto e canzonatorio. L'idea di incidere canzoni dal vivo di questo genere in realtà non fu mai accettata di buon grado da Guccini, il quale ebbe perplessità sulla pubblicazione di questo disco e sul brano I Fichi, contenuto nell'album D'amore di morte e di altre sciocchezze. Nonostante ciò il disco live (con sovraincisioni realizzate in studio) è una testimonianza indicativa del modo in cui Guccini ha sempre affrontato i concerti nel corso della sua carriera. Il suo tipico modo di fare cabaret si rinnova sempre nei suoi spettacoli, che diventano delle vere e proprie esibizioni teatrali in cui il protagonista dialoga e si confronta con il pubblico; questa sua vena cabarettistica è resa evidente in numerose canzoni, come L'avvelenata, Addio, Cirano, Il sociale e l'antisociale, ecc.

Seguì l'anno successivo Stanze di vita quotidiana, un album controverso e di difficile ascolto, che riscontrò pareri contrastanti di pubblico e critica. Il disco, composto da sei lunghi brani malinconici e struggenti, rispecchiò il periodo di crisi profonda che Guccini stava vivendo, aggravata dai continui dissidi con il produttore Pier Farri e ricevette delle critiche impietose: si ricorda soprattutto una dura catilinaria del critico Riccardo Bertoncelli, che senza mezzi termini bollò il cantautore come «un artista finito, a cui non resta più nulla da dire». Guccini rispose a questa accusa qualche anno dopo, con L'avvelenata. Solo a distanza di molti anni fu riconosciuto il valore artistico di questo disco. A testimonianza di ciò, il testo di Canzone per Piero fu inserito tra le fonti della prima prova dell'esame di Stato del 2004. Il "tema del saggio" era l'amicizia e Francesco Guccini, a tal proposito, si disse fiero di figurare in mezzo a Dante e Raffaello. Parlando del testo della canzone, si evidenzia come la sua fonte (conscia o inconscia) sia il dialogo di Plotino e Porfirio, contenuto nelle Operette morali di Giacomo Leopardi. Nel resto del disco lasciarono il segno vocaboli leopardiani e temi della quotidianità.

Il successo commerciale di Guccini arrivò nel 1976. È l'anno di Via Paolo Fabbri 43, album che sarebbe poi risultato tra i cinque più venduti dell'anno. La voce si fece più matura, decisa e sicura di sé e la struttura musicale dell'LP più complessa dei precedenti. Come risposta alle critiche indirizzate a Stanze di vita quotidiana, soprattutto a quelle di Bertoncelli (citato nella canzone), scrisse come detto L'avvelenata, un brano che evidenzia un Guccini rabbioso e deciso a rispondere "vivacemente" a chi lo aveva aspramente criticato. In seguito Guccini mostrerà una certa ritrosia a eseguire questa canzone dal vivo, in parte perché troppo sponsorizzata dal pubblico e in parte perché a suo dire "datata" nei contenuti. Altra canzone rappresentativa fu quella che diede il titolo al disco. Via Paolo Fabbri 43 è un'astratta descrizione della vita di Guccini nella sua residenza di Bologna, con gli abituali riferimenti ad artisti a lui cari, come Borges e Barthes e una citazione delle "tre eroine della canzone italiana", Alice, Marinella e la «piccola infelice Lilly», una frecciatina amichevole rivolta a De Gregori, De André e Venditti; questa a sua detta, assieme a L'avvelenata e a Il pensionato, è una delle canzoni a cui è più legato. Non mancano nel disco momenti di lirismo: Canzone quasi d'Amore dalla poetica esistenziale è ritenuta da molti un esempio delle vette raggiungibili dal "Guccini poeta". Il suo tratto da cantastorie sarebbe tornato anche ne Il pensionato, ballata che narra di un suo anziano vicino, ma che sarebbe sfociata tra i versi in un excursus sulla triste situazione psicologica di alcuni anziani. L'album successivo, pubblicato due anni dopo, fu Amerigo (1978), la cui canzone più famosa è certamente Eskimo, Tuttavia, Guccini stesso intravide il momento più riuscito proprio nel brano che dà il titolo al disco: una ballata dedicata a uno zio emigrante a lui caro.

Il 6 ottobre 1977 la rivista settimanale Grand Hotel gli dedicò una copertina dal titolo: Il padre che tutti i giovanissimi avrebbero voluto avere; in realtà l'iniziativa avvenne a sua insaputa, come raccontò il vicedirettore del settimanale: «Guccini non sapeva della copertina; l'intervista è stata fatta da un collaboratore che non gli aveva detto che sarebbe finita sul nostro settimanale, ma non penso che per questo Guccini sia andato in bestia». Guccini non fu entusiasta dell'iniziativa, e dichiarò: «Non capisco come gli sia venuto in mente, quel titolo, io scrivo canzoni per un pubblico di trentenni, non capisco come un pubblico di sedicenni appena usciti dal liceo possa trovare delle affinità con le cose che dico». Sempre a questo proposito, si ricorda un episodio curioso: durante un concerto tenuto qualche giorno dopo la pubblicazione dell'articolo, alcuni spettatori delusi iniziarono a schernirlo per essere finito su una rivista femminile, ma Guccini non si scompose e ribatté: «Questo è niente, vedrete quando scriveranno "Liz Taylor grida a Guccini: rendimi il mio figlio segreto"!»

Nel frattempo, nello stesso anno, si separò dalla moglie Roberta (scrivendo sulla vicenda la canzone Eskimo) e iniziò una convivenza con Angela, con cui, nel 1978, ebbe una bambina, Teresa (a cui anni dopo avrebbe dedicato le canzoni Culodritto, ed E un giorno...). Guccini salutò gli anni settanta con Album concerto, registrato dal vivo con i Nomadi. La particolarità di questa raccolta fu l'interpretazione a due voci con Augusto Daolio e la presenza nel disco di canzoni da lui scritte ma mai incise in precedenza: Noi, Per fare un uomo e soprattutto Dio è morto. Il 1979 è anche l'anno della partecipazione di Guccini, il 14 giugno, a 1979 Il concerto - Omaggio a Demetrio Stratos, per ricordare l'amico deceduto pochi giorni prima; durante la manifestazione musicale Guccini canta Per un amico, che è in realtà In morte di S.F. dedicata a Stratos.

Metropoli, viaggi e ritratti (1981-1989)

Ormai da anni Guccini vive stabilmente a Pàvana (Pistoia) e solo saltuariamente si reca a Modena o Bologna dove, comunque, possiede casa. Guccini aprì gli anni ottanta con Metropolis, album al quale, al pari di Stanze di vita quotidiana, ha affermato di essere meno legato. Il filo conduttore della raccolta è la descrizione di alcune città dal preciso valore simbolico: Bisanzio, Venezia, Bologna e Milano. La storia delle città e soprattutto il disagio della vita nella polis si intrecciano in un gioco di vicende storiche e di rimandi dal significato simbolico. Gli arrangiamenti si fecero più corposi, ormai distanti dagli stereotipi folk; compaiono infatti incroci di sax e chitarra, basso e batteria, zufoli, clarinetti, flauti. Torna il tema del viaggio o meglio ciò che egli definisce «l'impossibilità e l'inutilità di viaggiare». Nel disco Guccini riprese una canzone dell'Assemblea musicale teatrale, scritta da Gian Piero Alloisio e Bruno Biggi, Venezia (a cui apporta alcune piccole modifiche al testo). Spicca, fra i brani del disco, Bisanzio, complessa composizione definita da Jachia «commovente e sognante».

Bisanzio fu rappresentata da Guccini come un affascinante ma angosciante crocevia al limite tra due continenti e due ere, con toni talvolta apocalittici. Il protagonista stesso, tale Filemazio (in cui molti scorgono lo stesso Guccini), percepisce la decadenza della sua civiltà, in un parallelo con quella occidentale, e l'avvicinarsi della fine. La canzone è ambientata all'epoca dell'imperatore Giustiniano I (483-565), con molti riferimenti storici a quel periodo, che Guccini stesso ha spiegato più volte; da citare inoltre per il brano l'ispirazione dall'opera Storia segreta di Procopio di Cesarea. Altri brani degni di nota nel disco furono la poetica Venezia e la ballata Bologna. Nello stesso anno della pubblicazione di Metropolis, Guccini è autore, con Giorgio Gaber, Sandro Luporini e Gian Piero Alloisio, dello spettacolo Gli ultimi viaggi di Gulliver, messo in scena dallo stesso Alloisio con Ombretta Colli; sempre nel 1981 scrive la canzone Parole, incisa da Alloisio nel suo album Dovevo fare del cinema (in cui è presente anche una canzone dello spettacolo, appunto Gulliver, che lo stesso Guccini inciderà nell'album Guccini).

Anche il successivo disco (Guccini) trattò le stesse tematiche del precedente, tra cui spicca il tema del viaggio e del disagio metropolitano rappresentati in Gulliver e in Argentina. Un brano «classico» di Guccini divenne Autogrill, canzone che narra di un amore sfiorato. Ricercata e particolare risultò essere Shomèr ma mi llailah? ("Sentinella, quanto resta della notte ?") tratta dalla Bibbia (Isaia 21, 11). Altra traccia da ricordare è Inutile, che racconta la giornata passata a Rimini, in marzo, da due fidanzati. Il tour che seguì questo disco fu il primo in cui si esibì con un gruppo: fino ad allora, Guccini suonò da solo o accompagnato da uno o due chitarristi (all'inizio dalla Koopermann, poi da Biondini e infine da Villotti e Biondini). Seguì, nel 1984, l'album Fra la via Emilia e il West. Molti dei suoi successi sono qui presentati dal vivo, principalmente da un concerto in piazza Maggiore a Bologna dove Guccini era accompagnato, oltre che dalla band, da ospiti illustri come Giorgio Gaber, Paolo Conte, I Nomadi, Roberto Vecchioni e l'Equipe 84, riformatasi per l'occasione.

Il 1987 fu l'anno di Signora Bovary, un album la cui particolarità risiede nelle varie canzoni come ritratti di personaggi della vita di Guccini. Van Loon è suo padre, Culodritto è la giovane figlia Teresa (nata nel 1978), Signora Bovary è lui stesso. La canzone Keaton fu scritta dall'amico cantautore Claudio Lolli, con delle modifiche di Guccini, che la firmò come coautore. Il disco segnò un importante cambio di rotta, soprattutto per quel che riguarda la composizione musicale. Si tratta di un lavoro raffinato, con melodie e arrangiamenti più complessi. Colpisce su tutte Scirocco, canzone, tra l'altro, che ha ricevuto vari riconoscimenti; racconta un episodio della vita di Adriano Spatola, detto Baudelaire (poeta amico di Guccini, che lo aveva già citato in Bologna), e della sua separazione da Giulia Niccolai. Nel 1988 Guccini pubblicò un disco di sue canzoni degli anni sessanta riarrangiate per l'occasione con l'aggiunta dell'inedito Ti ricordi quei giorni. Nel titolo cita il romanzo Vent'anni dopo, chiamandolo Quasi come Dumas, che fu registrato dal vivo, nel 1988, al Palatrussardi di Milano, al Palasport di Pordenone e al Teatro dell'Istituto Culturale dell'Ambasciata d'Italia a Praga.

Negazioni, amori e dubbi (1990-1999)

Quello che non... (1990) è un album all'insegna della continuità poetica con il precedente, nel quale Guccini interpreta una raccolta di canzoni tra cui spiccano Quello che non e La canzone delle domande consuete, il cui valore poetico e letterario fu ulteriormente confermato dal premio di "miglior canzone dell'anno" dal Club Tenco. Tre anni dopo (1993) fu la volta di Parnassius Guccinii (dal nome dell'omonima farfalla dedicata al cantante emiliano) dove spicca Samantha, storia di un amore non realizzato a causa delle convenzioni sociali, e Farewell, ballata dal sapore dylaniano: in quest'ultimo brano vi è un omaggio e una citazione diretta della canzone Farewell Angelina di Bob Dylan, della quale viene riportato un verso (The triangle tingles, and the trumpet plays slow) e l'introduzione strumentale iniziale; il titolo a sua volta ricorda la stessa ed è un riferimento alla sua compagna Angela, raccontando la fine del loro amore. Come afferma Jachia, «lo sforzo gigantesco, poetico e culturale, di Guccini è stato quello di aprire la più alta tradizione della poesia italiana alla ballata di derivazione dylaniana». Della raccolta facevano parte anche Canzone per Silvia, scritta per Silvia Baraldini, e Acque, seconda canzone su commissione di Guccini (dopo Nené del 1977), richiesta da Tiziano Sclavi e inserita nel film Nero.

Tre anni dopo (1996) fu il turno di D'amore di morte e di altre sciocchezze, altro successo di vendite. Intensi e lirici sono i versi di Lettera dedicata a due amici scomparsi: Bonvi e Victor Sogliani. Tra le canzoni di maggior successo del disco spicca Cirano (scritta da Giancarlo Bigazzi per la musica e da Beppe Dati per il testo, che viene comunque cofirmato da Guccini a causa di modifiche operate), liberamente ispirata alla nota opera teatrale, una canzone che lo stesso Guccini definisce di «serietà giullaresca». Tra le altre si ricordano la goliardica I Fichi (in realtà già presentata in televisione vent'anni prima, nella trasmissione Onda libera su Rai 2, condotta da Roberto Benigni); Vorrei, dedicata alla nuova compagna Raffaella Zuccari; Quattro stracci, che narra dell'amore finito per Angela, ma in maniera molto più dura rispetto a Farewell del disco precedente; Stelle, sul senso d'impotenza e di piccolezza dell'uomo di fronte alle meraviglie del cielo notturno. Nel 1998 la sua casa discografica, la EMI Italiana, per celebrare il suo trentennale, pubblicò una serie di dischi dal vivo dei suoi artisti più rappresentativi, fra cui Guccini live collection. Il cantautore diede il benestare alla pubblicazione ma non fu coinvolto nel progetto e si lamentò molto per un vistoso errore grammaticale sulla copertina.

Personaggi e racconti (2000-2012)

Guccini possiede una voce fonda e baritonale con un percepibile rotacismo (la "erre arrotata"). Il cantautore inaugurò il XXI secolo con Stagioni, album che ha come tematiche i diversi cicli temporali che attraversano lo scorrere degli anni. Tra i brani Autunno, Ho ancora la forza (scritta con Ligabue), Don Chisciotte (in cui Guccini duetta con il suo chitarrista impersonando il celebre personaggio di Miguel Cervantes) e Addio, da molti definita una nuova Avvelenata, ma con echi di maturità e dell'universalità del messaggio. Anche Stagioni e il rispettivo tour ebbero un ottimo successo; in parte inattesa fu soprattutto la grande affluenza di un pubblico molto giovane, che consacrò Guccini come un "artista di riferimento" di tre generazioni. Si ricordano soprattutto le parole di Cerami che si diceva «stupito, quasi incredulo, e soprattutto felicissimo di vedere migliaia di ragazzini ai suoi concerti.» Il disco uscì anche su vinile, in un'edizione speciale a tiratura limitata. Alcuni brani del disco successivo, Ritratti (2004), sono caratterizzati da dialoghi immaginari con personaggi storici come Ulisse, Cristoforo Colombo, Che Guevara; Odysseus, che apre il disco, ha un testo ritenuto da alcuni tra i migliori della sua carriera, con versi profondi che richiamano la sensazione del viaggio e numerose citazioni.

L'album prosegue, passando da Una canzone, fino a un brano dedicato a Carlo Giuliani, il ragazzo deceduto nel 2001 negli scontri del G8 di Genova. L'inedito inserito nel disco (La tua Libertà, 1971) rievoca le atmosfere de L'isola non trovata, mentre il brano Vite, ballata esistenziale tipicamente gucciniana, era da lui già stata composta per poi essere incisa da Adriano Celentano con alcuni tagli atti a ridurne la lunghezza. Ritratti ha fatto rilevare, oltre all'apprezzamento della critica musicale, anche un buon successo di vendite: il CD nel giorno di lancio, balzò subito per due settimane al primo posto della classifica FIMI, rimanendovi in totale diciotto settimane. Nel 2005 uscì il disco dal vivo Anfiteatro Live, registrato l'anno precedente nell'anfiteatro di Cagliari. Il doppio CD è accompagnato anche da un DVD che ripropone integralmente il medesimo concerto. Le vendite furono ottime: il DVD restò nella classifica ufficiale FIMI per ventidue settimane, al primo posto per un mese. Il 2006 fu un anno dove si parlò molto di Guccini, e non solo per la sua attività artistica: ricevette infatti un voto in occasione dell'elezione del Presidente della Repubblica Italiana. Fu pubblicata la raccolta tripla celebrativa dei suoi 40 anni di carriera, rappresentata da 47 canzoni presenti nella sua The Platinum Collection. Il 3 aprile dello stesso anno, Guccini, pubblicò per la EMI France Nella Giungla, un brano singolo che tratta del rapimento di Ingrid Betancourt, traduzione di una canzone scritta da Renaud Sechan nel 2005, con musiche di Jan Pierre Bucolo. Sempre nel 2006 presentò la Compagnia Teatrale Pavanese impegnata nella Aulularia di Plauto, da lui tradotta dal latino nel dialetto del suo paese. Il 30 marzo 2007 ricevette a Catanzaro il "Riccio d'Argento" della rassegna Fatti di musica diretta dal promoter musicale Ruggero Pegna, riservato ai più grandi autori italiani; in ottobre uscì invece in libreria la biografia ufficiale di Guccini, "Portavo allora un Eskimo innocente" di Massimo Cotto (Giunti Editore). Nel tour dello stesso anno Guccini presentò una nuova canzone sulla resistenza (Su in collina), che verrà presumibilmente inserita nel prossimo album, attualmente in lavorazione.

Nel marzo del 2010 la Mondadori pubblica Non so che viso avesse, un'autobiografia di Guccini che contiene, nella seconda parte del volume, un saggio critico curato dal professore Alberto Bertoni. All'interno dell'album Arrivederci, mostro! di Luciano Ligabue è contenuto il brano "Caro il mio Francesco", una dedica del cantautore di Correggio al suo collega, nonché amico, Francesco Guccini. Nel testo traspaiono evidenti critiche nei confronti di una parte dell'ambiente musicale, colpevole di snobismo ed incoerenza. Il 28 settembre 2010 è inoltre uscita "Storia di altre storie", nuova raccolta del cantautore modenese, contenente canzoni scelte da Guccini stesso, oltre ad una nota introduttiva firmata da Riccardo Bertoncelli (citato ai tempi de "L'avvelenata").

Il 2010 è anche l'anno in cui una nuova specie di pianta viene dedicata a Guccini dal botanico Davide Donati: si tratta di un cactus messicano, Corynopuntia guccinii. Divertenti sono le circostanze che hanno portato alla dedica, come racconta Donati: nel 2008, solo, in mezzo ad una piana desertica del Messico, stava ascoltando musica per ravvivare un po' l'esplorazione. Durante "Incontro" di Guccini incontrò la pianta sconosciuta, notando a proprie spese che, grazie alle sue tremende spine, "non perdona e tocca". Nel giugno 2010, quasi in occasione dei 70 anni di Guccini, la pianta schiuse un fiore rosso vino, cosa quasi unica per le Corynopuntia, cactus generalmente a fiore giallo. "Non potevo dedicarla ad altri" scrive Donati nell'articolo botanico.

Il 21 aprile 2011 il cantautore sposa in seconde nozze Raffaella Zuccari, sua compagna di vita negli ultimi quindici anni. Nel 2012 Guccini torna in sala d'incisione, cantando nell'album di Enzo Avitabile Black tarantella la parte di testo in dialetto emiliano (scritta dallo stesso cantautore) della canzone Gerardo nuvola ‘e povere, storia della morte bianca di un lavoratore emigrato dal sud in Emilia. A giugno il cantautore decide di aderire (con i Nomadi, Laura Pausini, Luciano Ligabue, Cesare Cremonini, Nek e i Modena City Ramblers) al Concerto per l'Emilia, che si terrà a Bologna il 25 giugno allo Stadio Renato Dall'Ara per raccogliere fondi per aiutare le popolazioni colpite dal sisma.

La poetica

Guccini si racconta; il cantautore è solito intrattenersi con il pubblico durante i suoi spettacoli. La poetica di Guccini, apprezzata al giorno d'oggi da più voci e da celebri autori letterari, è estesa in una vastissima carriera musicale, entro la quale si possono individuare però delle caratteristiche comuni. Guccini è solito utilizzare diversi registri linguistici, da quello aulico a quello popolare; nei suoi testi si possono trovare citazioni di grandi autori, viene toccata un'enorme quantità di temi per giungere a delle conclusioni morali. Leggendo tra i suoi testi è possibile tracciare le basi del suo pensiero: l'uso di differenti piani di lettura, il suo esistenzialismo, il tono metafisico, i suoi ritratti di personaggi ed eventi.

«Quella di Guccini è la voce di quello che un tempo si diceva il "movimento".
Oggi, semplicemente una voce di gioventù. E cioè di granitica coerenza con il proprio
linguaggio e pensiero. Nella sua opera c'è un discorso interminabile:
sull'ironia, sull'amicizia, sulla solidarietà. »


Guccini e la politica

La sua risaputa vicinanza alla sinistra italiana è stata in più occasioni ripresa dalla stampa in maniera più o meno critica. Lo stesso Guccini esprimerà, nella celebre L'avvelenata, il suo pensiero sui rapporti tra le canzoni e l'azione politica:

« Però non ho mai detto che a canzoni si fan rivoluzioni, si possa far poesia » (da L'avvelenata)

Se è vero infatti che alcune sue composizioni sono socialmente impegnate, è altrettanto vero che la gran parte dei suoi successi derivano dall'elevato valore artistico e letterario che i suoi brani dimostrano. Tuttavia un personaggio come Guccini non è inscrivibile in un determinato quadro politico istituzionale; egli stesso (come l'amico Fabrizio De André) si definisce anarchico, ma anche socialista di matrice liberale e sostiene di aver votato, in origine, per il Psi, prima dell'avvento di Craxi, poi per il Pds e i Ds.

In realtà ha spesso espresso le sue posizioni, rivolte verso l'area moderata del centrosinistra; ad esempio, ecco quello che ha dichiarato in un'intervista: «Ripeterebbe ancora quel "resistere, resistere, resistere" rivolto mesi fa a Prodi?» «Certo: piuttosto che niente è meglio il piuttosto. Non esistono alternative, se non peggiori». Come vede il Partito democratico? «Lo vedrei bene, se mai si facesse. Comunque, voto Ds». Ha mai votato Pci? «No, prima di Craxi votavo Psi. Non sono mai stato estremista, anche adesso non amo la sinistra radicale, quella che mette i bastoni tra le ruote al premier». Nell'autunno del 2011, in occasione delle elezioni primarie per la scelta del candidato sindaco del centrosinistra di Porretta Terme, il cantautore si schiera a favore del candidato indipendente sostenuto da Sinistra Ecologia e Libertà e questo fatto è stato prevalentemente interpretato come un avvicinamento al movimento politico guidato da Nichi Vendola.

Nei suoi testi, la presa di posizione politica emerge nelle seguenti canzoni: La locomotiva, (che è allo stesso tempo un racconto storico), Primavera di Praga del 1969, che è una critica dell'occupazione militare sovietica in Cecoslovacchia dell'anno precedente, Piccola storia ignobile del 1976 (canzone a favore della legge sull'aborto), Nostra signora dell'ipocrisia del 1993, Canzone per Silvia del 1993 (dedicata a Silvia Baraldini), Don Chisciotte del 2000, Stagioni del 2000, Canzone per il Che del 2004 (dedicata a Che Guevara), Piazza Alimonda del 2004 (dedicata agli eventi del G8 di Genova), Il Testamento di un Pagliaccio tour 2008-2010, Su in collina tour 2008-2011 (dedicata ai Partigiani).

Guccini e la scrittura

Guccini e i libri

« Non sono libri facili, i romanzi di Guccini, anche se, naturalmente,
essendo libri profondamente legati al suo modo di raccontare,
al suo mondo poetico, anche di primo acchito sono pur sempre libri
appassionanti non solo perché imprevedibili nelle soluzioni linguistiche
e stilistiche, ma più ancora perché questi romanzi sono profondamente legati
tematicamente al nostro passato prossimo di ex contadini e miserabili
neo-urbani, legati dunque al tempo antico, e in qualche modo fiabesco,
dei nostri genitori e più ancora dei nostri nonni... »


(Paolo Jachia)

Nella sua attività quasi ventennale di scrittore ha pubblicato diversi libri; ha collaborato alla stesura, assieme ad altri autori, di scritti di saggistica e narrativa, interessandosi a svariate tematiche, fra cui quelle relative ai diritti civili (occupandosi del caso di Silvia Baraldini) e all'arte del fumetto. Guccini si è prestato con buoni riscontri alla scrittura in tutte le sue forme, con excursus nel genere Noir (con Loriano Macchiavelli ha creato il personaggio del maresciallo Benedetto Santovito), oltre a una trilogia di scritti autobiografici, ove spiccano le sue capacità di etimologo, glottologo e lessicografo.

Cròniche Epafàniche, pubblicato da Feltrinelli nel 1989, è il primo romanzo di Guccini e una delle sue opere di maggior successo. Pur non presentandosi come biografia dell'autore, il libro diventa autobiografico, trattando infatti vicende passate di Pàvana, il paese "simbolo" dell'infanzia del cantautore modenese. Guccini cerca nel testo di mitizzare ogni suo ricordo, di rendere unico e avvincente ogni racconto tramandatogli dagli anziani dei monti sull'Appennino tosco-emiliano, e i risultati della sua "accuratezza filologica" vengono apprezzati dalla critica. Sono stati dei best seller anche i suoi due romanzi successivi, Vacca d'un cane e Cittanova blues, entrambi riguardanti i diversi periodi della sua esistenza.

Se infatti Cròniche Epafàniche racconta l'infanzia e il periodo fanciullesco nella "sua" Pàvana, Vacca d'un cane narra del periodo successivo, quello in cui un Guccini adolescente ormai stabilmente a Modena (città da lui mai veramente amata) scopre di non essere "uno tra tanti", ma contemporaneamente diventò cosciente di come la provincialità della sua città natale massacrata dalla guerra, sarebbe stata un ostacolo per la sua crescita intellettuale. Infatti si trasferì presto a Bologna, che rappresentò la scoperta del mondo, il sogno americano. Ed è quest'ultimo capitolo che è narrato nelle vicende di Cittanòva Blues, che va a chiudere la trilogia autobiografica. Nel 1998 Guccini pubblica il Dizionario del dialetto di Pàvana, la città della sua infanzia, nel quale si può notare tutta la sua capacità di dialettologo e traduttore.

Diverse altre opere sono successivamente venute alla luce in collaborazione con Macchiavelli: Macaroni, Un disco dei Platters, Lo spirito e altri briganti, Tango e gli altri. I gialli scritti con lui a quattro mani narrano principalmente delle storie del maresciallo Santovito, diventato un personaggio di punta del giallo italiano, e acquistano dall'affermato giallista i toni classici di questo tipo di opera. L'influenza di Guccini si nota invece per quanto riguarda la forma della narrazione, la capacità di creare una raffinata costruzione nell'ambientazione storica, le peculiarità linguistiche che ne hanno decretato il successo anche nel mondo della narrativa.

Guccini e il fumetto

Guccini è sempre stato un amante dei fumetti, come testimoniato anche da alcuni testi di canzoni, oltre che autore e sceneggiatore di diversi libri a fumetti come Vita e morte del brigante Bobini detto «Gnicche» disegnato da Francesco Rubino, edito dalla Lato Side, Lo sconosciuto, con le illustrazioni di Magnus, e sceneggiatore di Storie dello spazio profondo, disegnate dall'amico Bonvi, pubblicate a partire dal 1969 sulla rivista Psyco e in seguito ristampate dalla Mondadori e da altri editori.

La vicenda raccontata nel libro creato con Rubino è quella vera di un brigante vissuto nella seconda metà dell'Ottocento nelle campagne nei dintorni di Arezzo e nel Casentino; Gnicche (questo nomignolo è anche entrato in un proverbio di quella zona, «Sei peggio di Gnicche»). La particolarità è che Guccini ha l'occasione di comporre alcune ottave in rima che nel fumetto vengono recitate da un contadino cantastorie, Giovanni Fantoni, per raccontare le vicende del brigante; frequenti le parole dialettali. Dal punto di vista del disegno, Rubino si ispira a fumettisti come Gianni De Luca (ritenuto da alcuni uno dei grandi innovatori del fumetto italiano), e in qualche vignetta ha anche modo di disegnare un cantastorie molto simile a Guccini. Il volume fu pubblicato nel dicembre del 1980 dalle edizioni Lato Side, e la copertina fu realizzata da Lele Luzzati; non è stato mai più ristampato.

Nel 2008 una caricatura di Guccini firmata Massimo Cavezzali trova posto nel volume I maledetti del rock italiano Segni e suoni di strada da Clem sacco ai 99 Posse (edizioni Del Grifo), catalogo della mostra di tavole originali dedicate ai rinnovatori della scena musicale italiana, con saggi di Vincenzo Sparagna, Luca Frazzi (Rumore), Freak Antoni e Giuseppe Sterparelli ideatore dell'evento.

Guccini e il cinema

L'attività di Guccini nel cinema, come attore o autore di colonne sonore, iniziò nel 1976 e non è mai stata particolarmente intensa ma è comunque costante e si è incrementata negli anni 2000. La sua prima apparizione come attore fu in occasione del film Bologna. Fantasia, ma non troppo, per violino di Gianfranco Mingozzi del 1976. Si trattava di una puntata della serie televisiva Raccontare la città dedicata a Bologna, nella quale interpretava il poeta cantante Giulio Cesare Croce che, nella trama del film, rivive nei secoli le vicende della città, accompagnando questo percorso con canzoni tratte (in parte o integralmente) da testi originali di Croce. Altri interpreti del film furono Claudio Cassinelli e Piera Degli Esposti che interpretavano entrambi personaggi storici della città.

Come attore ha inoltre partecipato ai film I giorni cantati (1979, regia di Paolo Pietrangeli), la cui colonna sonora contiene la sua canzone Eskimo e Canzone di notte nº2; Musica per vecchi animali (1989, regia di Umberto Angelucci e Stefano Benni, tratto dal romanzo di quest'ultimo Comici spaventati guerrieri); Radiofreccia (1998, esordio registico del cantautore Luciano Ligabue); Ormai è fatta (1999, regia di Enzo Monteleone); Ti amo in tutte le lingue del mondo (2005), Una moglie bellissima (2007) e Io & Marilyn (2009), tutti diretti da Leonardo Pieraccioni. Nella colonna sonora di Nero (1992, regia di Giancarlo Soldi) è contenuta la canzone Acque, mentre come musicista ha scritto la colonna sonora di Nené (1977, regia di Salvatore Samperi).

Filmografia

Fantasia, ma non troppo, per violino (1976)
I giorni cantati (1979)
Le lunghe ombre (1987)
Musica per vecchi animali (1989)
Radiofreccia (1998)
Ormai è fatta! (1999)
Ti amo in tutte le lingue del mondo (2005)
Una moglie bellissima (2007)
Io e Marilyn (2009)


Discografia

Guccini è legato alla EMI Italiana dal 1967, risultando l'artista italiano da più anni sotto contratto con questa casa discografica e il secondo nel mondo dopo Paul McCartney.

Album

1967 – Folk beat n. 1
1970 – Due anni dopo
1970 – L'isola non trovata
1972 – Radici
1974 – Stanze di vita quotidiana
1976 – Via Paolo Fabbri 43
1978 – Amerigo
1981 – Metropolis
1983 – Guccini
1987 – Signora Bovary
1990 – Quello che non...
1993 – Parnassius Guccinii
1996 – D'amore di morte e di altre sciocchezze
2000 – Stagioni
2004 – Ritratti


Raccolte

2006 – The Platinum Collection
2010 – Storia di altre storie


Live

1973 – Opera buffa 1979 – Album concerto (con i Nomadi)
1984 – Fra la via Emilia e il West
1988 – ...quasi come Dumas...
1998 – Guccini Live Collection
2001 – Francesco Guccini Live @ RTSI
2005 – Anfiteatro Live

Cutumay Camones

Um site em inglês muito fértil:
http://www.antropologia.com.ar/congresos/contenido/49CAI/Almeida.htm


 

Cutumay Camones
El CD que vemos la image:

Trillas:

01 Por eso Luchamos Cutumay Camones 3:57
02 Vamos Ganando la Paz Cutumay Camones 3:26
03 Feliciano Ama Cutumay Camones 5:25
04 Poema del Partido Cutumay Camones 3:34
05 Nicaragua y El Salvador Cutumay Camones 3:40
06 Comandante Clelia Cutumay Camones 6:33
07 Brigada Rafael Arce Zablah Cutumay Camones 3:14
08 Las Milicias Populares Cutumay Camones 4:04
09 10 de Octubre Cutumay Camones 4:30



Biography:

Cutumay Camones tomó nombre de un pueblo localizado en la provincia de Santa Ana donde tuvo lugar una batalla campal siete días después de la ofensiva inicial del FMLN, el 10 de enero de 1981. El grupo fue formado en mayo de 1982, tomando el nombre como una manera de hacer homenaje a los caídos en batalla. El grupo lucha por la recuperación de la herencia cultural y las tradiciones de las gentes salvadoreñas que se ha perdido o ha sido destruido tras siglos de explotación y represión.

In May of 1982, in the context of this political violence, the musical group Cutumay Camones was officially formed by a directive from the Peoples Revolutionary Party (ERP), one of the five parties that constituted the FMLN (Paco Interview 1996). Apparently, in 1981 one of the founding members, Eduardo, witnessed the performance of Yolocamba I Ta in the National Municipal Theatre in Lima, Peru (Espinosa Interview 1996). This event partially gave Eduardo the incentive to form a similar musical group. At the time, the ERP was in need of cultural ambassadors to represent the national liberation movement in the international community and build ties of solidarity. Other parties in the FMLN/FDR had long established cultural ambassadors for their respective parties (e.g., Yolocamba I Ta with the BPR/FDR and Banda Tepeauni with UNO). Los Torogoces de Morazan was formed to sustain morale among combatants within El Salvador and work for Radio Venceremos (González 1994). Cutumay divided its time between domestic performances and international tours.

Cutumay Camones takes its indigenous Nahuatl name from a canton in Santa Ana in western El Salvador in which the FMLN initiated one of its first uprisings in January of 1981 with a battalion of 101 combatants. The Salvadoran army received word of the guerrilla columns arrival in advance. When the battalion entered Cutumay Camones the army was already strategically positioned, surrounding the guerrilla force with substantially more soldiers and firepower. In the ensuing confrontation 97 of the original 101 guerrillas were killed. Electing this battle as the name for the musical ensemble pays tribute to those who have given their lives for the national liberation movement.


Members:

The group originally consisted of three persons (Eduardo, Gabino, and Ricardo) and two months later another two members integrated into the group (Paco and Israel). By 1984 another member integrated into the group (Lolo). Later the group was to consist of five core permanent members, four men (Lolo, Paco, Ricardo, Eduardo) and one woman (Teresa). It is interesting to note that they used nomes de guerre , for reasons of personal security. The group perceived itself as a collective and attributed the composition and arrangement of songs to Colectivo Musical Cutumay Camones as opposed to individual members ( Cutumay Camones 1983a).

Another characteristic of this group is that at the time of formation none of them were musicians except for Eduardo. All the members were from campesino, working-class or lower middle-class backgrounds (Paco Interview1996). Because the members needed to be trained in music they joined together in Managua as their home base, where Cutumays first musical presentation was given in La Casa del Maestro - an organization supported by the Nicaraguan Ministry of Education. Their first songs performed live were Vamos Ganando La Paz, El Machete Encachimbado, and Cuando . Vamos Ganando La Paz and Cuando have their origin in a group of Salvadoran refugee children whom Cutumay heard singing in Managua (Teresa Interview 1996).

Influences:

Cutumay views its role as two-fold:

(1) recover lost cultural traditions; and
(2) use popular music as an instrument in the struggle for Salvadoran national liberation.
The insert of Cutumays second album elaborates this point.


Cutumay Camones has undertaken the serious task of rescuing the cultural roots of the Salvadoran people and helping create the new song of the national liberation struggle of El Salvador... Cutumay Camones struggle has been one of recovering the cultural heritage and traditions of El Salvador which have been lost or destroyed over centuries of exploitation and repression...[and to] maintain what still exists ( Cutumay Camones 1985).

quarta-feira, 29 de agosto de 2012

¡Sí a una ‘guerra’ preventiva!
Hendrik Vaneeckhaute
Marzo 2003

Dicen que hay un hombre que pueda tener armas con las cuales pueda provocar una guerra. Dicen también que tienen pruebas, aunque no pueden mostrarlas. Por el momento, sí existen pruebas del pasado de los que dicen defender los ‘Altos Valores’ y de las mentiras utilizadas. ¿A quiénes entonces, habrá que parar?
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Lo que sí está claro es la necesidad del desarme de los regímenes en el mundo que constituyen una amenaza para la población mundial y la subsistencia del planeta. Si analizamos el último siglo, y nos preguntamos quiénes desarrollaron qué armas, quiénes las utilizaron, quiénes promovieron las guerras y apoyaron las dictaduras más crueles, quiénes, además, se niegan a firmar los tratados principales en el mundo, y quiénes están causando cambios climáticos y se niegan a tomar medidas para diminuirlos, la respuesta no es tan difícil. Sí existe un régimen que está poniendo en peligro a la población mundial y la subsistencia del planeta. Es un régimen que se burla del Derecho Internacional y que promueve la impunidad. Es un régimen que ha formado a decenas de miles de militares en las técnicas de la represión y la guerra sucia. Es el único estado en el mundo que utilizó las armas nucleares, de destrucción masiva, además, contra objetivos no-militares: dos ciudades con centenares de miles de personas. Mujeres, hombres, niñas y niños fueron masacrados con el único objetivo de establecer un sólo poder, aterrorizador y omnipotente. La lista de Crímenes de Guerra y Crímenes de Lesa Humanidad cometidos por este estado es largísima.
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La política económica y militar de EEUU forma una amenaza contra la Paz mundial y la subsistencia del Planeta. De ello no sólo existen unos indicadores, sospechas o informes extensos, sino que hay una larga lista de pruebas. (Ver Anexo.)
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¿Anti-americanismo?
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Es cierto que se podría hablar de muchos otros estados violentos. Por ejemplo, nos podríamos centrar en los demás estados con derecho al veto en el Consejo de Seguridad y veremos que han sido -o siguen siendo- violadores notorios de los Derechos Humanos. Para Francia y Reino Unido, los Derechos Humanos en sus anteriores ‘colonias’ simplemente no existían. O se podría hablar de los crímenes cometidos por China contra su propia población o en el Tibet. Y hablar de los crímenes de la anterior Unión Soviética o de la actuación de Rusia en Chechenia.
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Cuando utilizamos EEUU como modelo de un estado violento, causante de los crímenes más crueles, es porque nuestros ‘políticos’ utilizan ellos mismos tantas veces el modelo de EEUU como ejemplo a seguir. Porque los dirigentes de EEUU se auto-declaran como policías del mundo y hablan tanto en nombre de los valores ‘Libertad’, ‘Progreso’, ‘Desarrollo’ y ‘Democracia’. Sólo se trata de contrarrestar su discurso con los hechos.
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¡Desarmemos a estos regímenes que quieren otra guerra más!
El Consejo de Seguridad de NNUU está dominado por estados que han mostrado, desde la creación de este órgano más poderoso y menos democrático de NNUU, su desprestigio total para los DDHH.  Son estados que reprimieron a su propio pueblo de forma violento, en nombre de su doctrina de poder. Estados que, en nombre de la libertad, invadieron otros o promovieron las más crueles dictaduras. Estados que, en nombre del progreso, reprimieron brutalmente las aspiraciones de independencia de los pueblos violados y explotados por la colonización. Estados que violaron de forma constante la Declaración Universal de los DDHH, unos en nombre del Comunismo, otros en nombre del Capitalismo.
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No tienen ninguna autoridad moral, ni hay justificación por la cual estos estados quedarían con más poder (por ejemplo el derecho al veto) que otros. Su justificación no es otra que un racismo profundo, una creencia en la superioridad propia, un fascismo ocultado por una capa de democracia. Si queremos desarmar a los regímenes provocadores de guerras y represión, tenemos que exigir el fin de un sistema injusto, dictatorial y racista. Tenemos que exigir el fin del Consejo de Seguridad actual. Tenemos que exigir el cumplimiento integro de los Pactos, Convenios y Declaraciones Internacionales, aprobadas por la gran mayoría de los estados en la Asamblea General, pero incumplidos por los más poderosos.
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¡Sí a la guerra preventiva!
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Cuando decimos, sí a la guerra preventiva, decimos sí al desarme político, económico y militar de todos los regímenes opresores del mundo. Decimos sí al poner final al poder de las instituciones internacionales dictatoriales, como el Consejo de Seguridad, el Banco Mundial, el Fondo Monetario Internacional y la Organización Mundial Comercial (¿o la C era de Criminal?). Decimos sí a poner fin a las relaciones injustas, entre los estados denominados del Norte, y los del Sur, relaciones basadas en el racismo y la superioridad.
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Cuando utilizamos la palabra ‘guerra’, es porque ellos lo practican cada día, pero no la declaran. La utilizamos porque queremos utilizar nuestro legítimo derecho a la rebelión contra la injusticia, la explotación y la opresión. Utilizamos la palabra ‘guerra’ porque nos queremos oponer de forma activa contra su doctrina única.
*
Y cuando utilizamos la palabra ‘preventiva’, es por que queremos evitar más guerras, más crímenes, más empobrecimiento del ser humano. La utilizamos, porque la injusticia, la explotación y la represión son las principales causas de la guerra. Utilizamos la palabra ‘preventiva’, porque la utiliza NNUU en varias ocasiones en diferentes resoluciones, por ejemplo cuando dice:
“Convencidos de que la represión efectiva de los crímenes de guerra y de los crímenes de lesa humanidad es un elemento importante para prevenir esos crímenes y proteger los derechos humanos y libertades fundamenta­les, y puede fomentar la confianza, estimular la cooperación entre los pueblos y contribuir a la paz y la seguridad internacionales.”[1]
*
No lo inventamos nosotros. Ni somos extremistas de ningún lado. Sólo exigimos el cumplimiento integro e igualitario de los tratados y convenios internacionales, aprobados por la inmensa mayoría de los estados en la Asamblea General de NNUU. No queremos excepciones, ni para los estados pequeños, ni para los estados más poderosos. Eso es todo.
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Anexo
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El régimen de EEUU desarrolla y utiliza armas de destrucción masiva.
*         Inventó y desarrolló las armas nucleares y las utilizó contra objetivos no-militares. Las bombas arrojadas sobre Hiroshima y Nagasaki constituyen uno de los actos más crueles en la historia de la humanidad hechos contra la población civil y el medio ambiente. (Con sólo dos bombas se asesinaron a más de 300.000 personas y hasta la actualidad mujeres, hombres, niñas y niños siguen sufriendo y muriendo por las consecuencias. Por estos crímenes, EEUU nunca fue condenado por ningún tribunal, a pesar de ser violaciones claras de toda la normativa internacional de guerra.)
*         Mantiene en varios países europeos, bombas nucleares preparados para utilizar. (Por ejemplo en Bélgica.)
*         Tiene armas biológicas y químicas (se sabe por ejemplo que el ántrax utilizado en las cartas mandados después de los atentados del 11 de septiembre del 2001, provenía de laboratorios militares estadounidenses) y las utilizó en varias ocasiones. (Por ejemplo en Vietnam, Laos y Correa).
*         Mantiene pruebas secretas con las armas químicas y biológicas. (Por ejemplo lo hizo en la zona del Canal de Panamá y en Hawai.)
*         Mantiene programas secretas destinadas al desarrollo de nuevas armas de destrucción masiva. (Por ejemplo los denominados bombas nucleares ‘tácticas’.)
El régimen de EEUU incumple los principales tratados sobre las armas de destrucción masiva e impide el control sobre ellas.
*         Impide la puesta en práctica de la Convención sobre las Armas Biológicas por no permitir las inspecciones de NNUU en su territorio. (Por ejemplo en septiembre del 2002, la administración Bush ha abandonado un esfuerzo internacional para fortalecer la Convención sobre armas biológicas contra el armamento bacteriológico.)
*         Incumple de forma permanente el Tratado de No-Proliferación de las armas nucleares, al no cumplir con la obligación de disminuir progresivamente las armas nucleares. Además, existen serias indicaciones que ha promovido su desarrollo en otros estados, como es el caso de Israel.
*         Se niega, también a suscribir una declaración de no utilizar las armas nucleares como primeros, con lo cual la posesión de sus armas es una amenaza permanente. EEUU en varias ocasiones se ha mostrado y declarado dispuesto a utilizarlas.
*         Incumple el fallo de la Corte Internacional de Justicia de la Haya (de 1996) que estipula que el uso y la amenaza con las armas nucleares es en contra del Derecho Internacional.
*         Ha negado en varias ocasiones la aprobación de una resolución contra el terrorismo, utilizando su veto en el Consejo de Seguridad. (El último caso de su negación fue en noviembre del 2001, cuando se negó aceptar una resolución del Consejo de Seguridad condenatoria a los actos terroristas que constituían las cartas de ántrax, por tratarse, según EEUU, de un ‘asunto interior’.)
El régimen de EEUU se niega a firmar los tratados internacionales más importantes[2]:
*         Convenios internacionales laborales: Convenio relativo a la Libertad Sindical y la Protección del Derecho de Sindicación (1948); Convenio sobre el Derecho de Sindicación y Negociación Colectiva (1949); Convenio sobre el trabajo forzado (1930); Convenio sobre la igualdad de renumeración (1951); Convenio sobre la discriminación (empleo y ocupación) (1958); Convenio sobre la edad mínima (1973).
*         Convenios de DDHH: Pacto Internacional de derechos económicos, sociales y culturales (1966); Convención sobre la eliminación de todas las formas de discriminación contra la mujer (1979); Convención sobre los Derechos del Niño (1989); Convención Americana Sobre Derechos Humanos (1969).
*         Convenios de Derecho Internacional: Los Protocolos Adicionales a la Convención de 1949 de Ginebra sobre la protección de civiles en los conflictos internos (1977).
*         Convenios internacionales de armas: Declaración sobre la prohibición del uso de las armas nucleares y termonucleares (24 nov. 1961); Definición de la agresión (14 dic. 1974); La Convención sobre la Prohibición de las Minas Antipersonales (1999); En septiembre del 2002, la administración Bush abandonó un esfuerzo internacional para fortalecer la Convención sobre armas biológicas contra el armamento bacteriológico.
*         Resoluciones de la Asamblea General: La Resolución sobre la eliminación total de las armas nucleares (nov. 2002 – con sólo dos votos en contra, siendo de la India y EEUU).
El régimen de EEUU promueve la impunidad internacional:
*         Promueve la impunidad en caso de Crímenes contra la Humanidad, como es el caso de Haití en el cual se niega a extraditar a los responsables de Crímenes de guerra y de entregar los documentos robados durante su última invasión de la isla (en 1994) que podrían establecer las responsabilidades de varias personas acusadas de crímenes de guerra y crímenes contra la Humanidad.
*         EEUU protege a “más de un millar de personas sospechosas de ser torturadores han podido entrar a EE.UU. y que no han sido perseguidas a pesar de la adopción, en 1994, de una ley autorizando a la justicia a juzgar a los autores de actos de tortura” (según un informe sobre la tortura elaborado por AI). EEUU se niega a entregar a decenas de estas personas acusadas por diferentes tribunales en el mundo, a pesar de las obligaciones claramente establecidas en los convenios internacionales sobre la tortura.
*         EEUU utiliza de forma sistemáti­ca su veto en el Consejo de Seguridad ante cualquier resolución que condena a Israel o que está dirigida a solucionar el problema según las reglas del Derecho Internacional Humanitario. Entre 1990 y 2001, EEUU utilizó 5 veces su veto para evitar que Israel fuera condenado por crímenes de guerra en su ocupación ilegal de Palestina.
El régimen de EEUU promueve el Terrorismo Internacional:
*         En la “Escuela de las Américas” se han formado decenas de miles de militares de todo el mundo en las tácticas de ‘guerra de baja intensidad’ y la ‘doctrina de la Seguridad Nacional’, bases principales de la guerra sucia aplicada en la mayor parte de América Latina. Algunos manuales (en las cuales se explica la guerra sucia contra la población y las organizaciones sociales a través de la tortura, las masacres y las desapariciones) salieron a la luz pública, y el Departamento de Defensa de EEUU, en 1996, admitió el uso de tales manuales.
*         Mantiene equipos de agentes secretos en todos los estados del mundo que operan fuera de la legalidad. Se auto-otorga el derecho a espiar (por razones militares o económicas) cualquier país del mundo.
*         EEUU exporta el 45% de todo el armamento vendido en el mundo. La OTAN (antes de la nueva ampliación decidida en noviembre 2002), bajo liderazgo dictatorial de EEUU, es responsable del 70% del gasto mundial en armas.
El régimen de EEUU se coloca fuera de la Legalidad Internacional:
*         El régimen en EEUU se auto-otorga el derecho (da el poder a su presidente) a la ejecución extrajudicial de cualquier ciudadano en el mundo. La ejecución extra-judicial es el asesinato selectivo, fuera de cualquier proceso jurídico y se califica, en los tratados internacionales, como una violación de los derechos humanos.
*         Mantiene a más de quinientas personas de diferentes nacionalidades en campos de concentración en la base militar del Guantánamo, en un territorio ilegalmente ocupado. EEUU niega el acceso a los organismos internacionales de Derechos Humanos y se niega a otorgar los derechos mínimos a los prisioneros de guerra.
*         Se niega a aceptar la autoridad del Corte Internacional de la Haya, en contra de los estatutos de NNUU que obliga a los miembros aceptarla. (Por ejemplo en el caso de la condena de EEUU de su actuación criminal contra Nicaragua.)
*         Se niega a aceptar la autoridad de la Corte Penal Internacional (CPI). Los acuerdos bilaterales que EEUU está impulsando (presión diplomática a la mayoría de los países del mundo) para lograr la inmunidad para sus mili­tares ante posibles acusaciones por crímenes de guerra, son completa­mente ilegales. El artículo 8 de los “Principios de Cooperación Internacional en la Identificación, Detención, Extradición y Castigo de los Culpables de Crímenes de Guerra o de Crímenes de Lesa Humanidad”[3] dice: “Los estados no adoptarán disposiciones legislativas ni tomarán medidas de otra índole que puedan menoscabar las obligaciones internacionales que hayan contraído con respecto a la identificación, la detención, la extradición y el castigo de los culpables de crímenes de guerra o de crímenes de lesa humanidad.”
*         Lleva diez años incumpliendo las resoluciones de las NNUU sobre el bloqueo contra Cuba. El 27 de noviembre de 2001, por décimo año con­secutivo, la Asamblea General de NNUU aprobó una resolución (n° 56/9, por 163 votos contra 3, con 3 abstenciones) que condena las sanciones unilaterales de Estados Unidos contra Cuba y pide que se ponga fin al embargo comercial contra Cuba.
El régimen de EEUU, en la actualidad, apoya política y militarmente a dictaduras y regímenes violadores sistemáticos de los DDHH.
*         Colombia recibe anualmente centenares de millones de dólares en ayuda militar, mientras año tras año abundan los informes de NNUU y los principales organismos internacionales de DDHH que dejan claro que las Fuerzas Militares de Colombia apoyan (activamente y por ‘omisión’) a las fuerzas paramilitares responsables de miles de víctimas anuales por masacres, desapariciones, asesinatos y torturas, y centenares de miles de personas víctimas del desplazamiento forzoso. Centenares de militares y mercenarios estadounidenses entrenan a los militares colombianos y participan activamente en la guerra sucia.
*         Israel es el principal aliado militar. Ocupa ilegalmente a otro(s) país(es), dispone de armas nucleares, legaliza la tortura, comete graves infracciones de guerra y Crímenes contra la Humanidad. Israel ha sido condenado retiradamente en varias resoluciones de NNUU y es el mayor incumplidor de resoluciones de NNUU.
*         Pakistán es gobernado por un dictador militar, dispone de armas nucleares, viola de forma sistemática los derechos humanos y está de forma permanente en pie de guerra con la India. Los servicios secretos de Pakistán reciben amplios fondos de EEUU y han sido los principales aliados de Bin Laden y los Talibán en los años ’80 y ’90.
*         Arabia Saudí es uno de los mejores ‘clientes’ del armamento militar estadounidense. No existe ninguna democracia en el país, se violan de forma sistemática a los Derechos Humanos y se niega a reconocer los derechos básicos de la mujer.
El régimen de EEUU invadió, bombardeó y/o organizó golpes de estado crueles – violadores sistemáticos de los DDHH- en más de 25 países, fuera de la legalidad internacional, sin ninguna resolución de NNUU.
*         En Afganistán, Argentina, Bangladesh, Bolivia, Brasil, Camboya, Chile, Congo, Corea, Cuba, El Salvador, Granada, Guatemala, Haití, Indonesia, Iraq, Irán, Japón, Kosovo, Laos, Libia, Nicaragua, Panamá, Paraguay, República Dominicana, Sudán, Uruguay y Vietnam murieron en total millones de personas por los bombardeos estadounidenses o en manos de dictadores apoyados política, económica y militarmente por EEUU.
*         En las guerras en el Sudeste de Asia, EEUU y sus aliados asesinaron a 5 millones de personas con bombardeos masivos (utilizando todo tipo de armas).

El régimen de EEUU utiliza la mentira, el engaño y la falsificación de pruebas para forzar a las NNUU a empezar las guerras que ellos quieren.
*         Iraq (1): Para justificar la guerra del Golfo del ’91, abundan las manipulaciones de imágenes y las pruebas falsificadas. Por ejemplo el testimonio de la supuesta enfermera ante el Congreso de EEUU sobre las barbaridades cometidas por los iraquíes, que resultó ser la hija del embajador de Kuwait en EEUU. O las imágenes del petróleo supuestamente vertido por Sadam en el golfo, resultaron ser antiguas. Y las bombas llamadas ‘inteligentes’, resultaron ser bombardeos masivos e indiscriminados de objetivos no considerados como legales dentro de una guerra. (Como es la destrucción de las instalaciones de purificación de agua, o el uso de la fuerza indiscriminada.) Cuando finalmente EEUU (como líder de una coalición internacional) lanzó el ataque contra Iraq, este ya había anunciado su retiro de Kuwait, y los bombardeos fueron los de un ejército en retiro.
*         Iraq (2): Para justificar una nueva guerra en el Golfo, otra vez se falsifican pruebas y se ocultan informaciones. Se utilizan datos antiguos en ‘nuevos informes’, se oculta el papel activo de EEUU en la promoción de la guerra contra Irán en los años ‘80, igualmente se niega a incluir en los informes de los inspectores, las infracciones al alto de fuego, cometidas por EEUU.
*         Afganistán: Existen abundantes pruebas de que los servicios de inteligencia de EEUU estaban perfectamente al tanto de los preparativos de los atentados contra las Torres Gemelas. En los meses previos al ataque, los gobiernos y/o los servicios secretos de Italia (marzo), de Alemania (junio), de los Talibán –el ministro de asuntos exteriores- (julio), de Egipto (julio y agosto), Jordania (julio), Rusia (agosto), Reino Unido (agosto), Francia (agosto), Israel (septiembre) avisaron de los planes de un ataque contra EEUU. (Varios de estos avisos incluyeron la información del uso de aviones secuestrados.) El propio presidente Bush en varias ocasiones mintió. Por ejemplo, declaró que vio, en una televisión, estrellar el primer avión contra las torres, antes de empezar su discurso en la escuela donde se encontraba cuando en ese momento no existían tales imágenes.
*         Para justificar los bombardeos de Serbia, en la ‘guerra de Kosovo’, EEUU utilizó informaciones falsas sobre masacres cometidas por los serbios y ‘propuso’ un plan de ‘Paz’ a Serbia que consistía en su rendición total (entre las exigencias estaba el permiso para la entrada en todo el país de las tropas estadounidenses). Los bombardeos ilegales de la OTAN (sin ninguna resolución de las NNUU que las permitieran) incluyeron objetivos no-militares como escuelas, hospitales, la televisión estatal, etc., tipificados por los tratados internacionales como crímenes de guerra.
El régimen de EEUU viola de forma permanente las resoluciones sobre el alto de fuego con Iraq, tras la guerra del Golfo en el ’91.
*         Junto con GB, EEUU estableció unilateralmente, sin ninguna resolución de NNUU que lo permitiera o aprobara, una ‘zona de exclusión área’ sobre más del 50% del territorio de Iraq.
*         Los vuelos permanentes sobre la zona y los bombardeos, con centenares de civiles muertos, son una clara agresión contra Iraq, y son una amenaza para la paz en la zona.
*         EEUU mantiene, desde enero 2003, tropas dentro del territorio iraquí. Por lo tanto violan la misma resolución 687 que afirma ‘el compromiso asumido por todos los Estados Miembros en relación con la soberanía, la integridad territorial y la independencia política de Kuwait y el Iraq’. (Turquía igualmente viola esta resolución al mantener de forma permanente incursiones y presencia militar en Iraq.)
*         Incumple la resolución 1441 (2002) que pide a los miembros de la ONU que colaboren en las inspecciones. EEUU pretende tener pruebas sobre la existencia de armas prohibidas para Iraq, pero se niega a entregarlas a los inspectores.

El régimen de EEUU ha sido cómplice en crímenes de guerra y genocidio en Iraq y en su guerra contra Irán.
*         En diciembre 1983, el entonces enviado de Reagan, Donald Rumsfeld, ofreció todo el apoyo del gobierno estadounidense en la guerra de Iraq contra Irán. Este apoyo incluyó helicópteros militares, bacterias y protozoos para desarrollar armas bacteriológicas (incluido ántrax) y para su uso preciso, las imágenes de satélite.
*         Según un informe de febrero 1994 del ‘General Accounting Office’ -un servicio de investigación del  mismo gobierno de EEUU- el Departamento de comercio entregó en la época 1985-1990, 751 licencias de exportación por un valor total de 1.500 millones de dólares de productos de alta tecnología utilizables en la industria de armas iraquí.
*         El bloqueo contra Iraq es en buena medida responsable de la muerte de más de un millón de personas en Iraq, según varios informes de NNUU.
El régimen de EEUU se impone como dictador a nivel internacional e impide la democracia
*         Se auto-otorga el derecho a intervenir en cualquier parte del mundo para proteger sus intereses, por encima de todas las leyes internacionales.
*         Mantiene y utiliza su veto en el órgano más poderoso y menos democrático de NNUU, el Consejo de Seguridad de NNUU. Utiliza este veto para defender sus propios intereses y defender regímenes criminales, por encima de los DDHH y el Derecho Internacional. (Entre 1986 y 2001, de las 43 veces que se utilizó el veto en el Consejo de Seguridad de NNUU, 28 veces fue por parte de EEUU. Otro uso del veto ha sido por parte de GB para impedir la condena de la invasión ilegal de Panamá por parte de EEUU en 1989.)
*         Mantiene y utiliza su veto (e impide la democratización) en las instituciones financieras que mantienen subordinados y subdesarrollados (ver siguiente párrafo) a los países del llamado ‘Sur’.
El régimen de EEUU impone un modelo económico desastroso para los países ‘en desarrollo’
*         El Comité de Derechos Económicos, Sociales y Culturales que ejerce la función de supervisión de dicho pacto[4] señaló “el impacto negativo de los Programas de Ajuste Estructural en la pobreza, el empleo y la distribución de los ingresos, así como en la disponi­bilidad de servicios sociales”.
*         La Comisión de Derechos Humanos (resolución 2000/82) destacó que “las políticas de ajuste estructural tienen graves repercusio­nes para la capacidad de los países en desarrollo de atenerse a la Declaración sobre el Derecho al Desarrollo y de formular políticas nacionales de desarrollo encaminadas a mejorar los derechos eco­nómicos, sociales y culturales de sus ciudadanos.”
*         En el mismo informe de NNUU también se afirma que “la deuda externa constituye uno de los obstáculos principales que impi­den que los países en desarrollo disfruten efectivamente de su derecho al desarrollo”.
*         El experto independiente Sr. Fantu Cheru, en su Informe[5] ‘Efectos de las políticas de ajuste estructural en el goce efectivo de los dere­chos humanos’ dice: “Los derechos económicos, sociales y cultu­rales de millones de personas pobres del Tercer Mundo se han visto vulnerados sistemáticamente como resultado de las políti­cas neo­liberales de ajuste destinadas a asegurar el servicio de esta deuda por los países desposeídos”.
El régimen de EEUU se niega a tomar medidas adecuadas contra los cambios climáticos
*         La población de EEUU, siendo solamente el 4% del mundo, es responsable del 30% de las emisiones de gases con efecto invernadero que provocan los cambios climáticos.
*         EEUU no sólo se niega a suscribir el Tratado de Kioto, sino que promueve un modelo económico del cual se sabe que es insostenible, imposible de generalizar y sólo funciona a base de la explotación, la contaminación y la subordinación de toda actividad humana a una regla única: la regla de la maximización del beneficio financiero personal.

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[1] ‘Convención sobre la imprescriptibilidad de los crímenes de guerra y de los crímenes de Lesa Humanidad’, entrada en vigor el 11 de noviembre de 1970.
[2] Para una lista más completa, ver ‘Recopilación de los tratados internacionales que hasta la fecha los Estados Unidos no han firmado o ratificado’, 19 de marzo del 2003, Beatriz Hervella, Rebelión.
[3] Principios de Cooperación Internacional en la Identificación, Detención, Extradición y Castigo de los Culpables de Crímenes de Guerra o de Crímenes de Lesa Humanidad, adoptados por la Asamblea General de las Naciones Unidas por Resolución 3074 (XXVIII) de 3 de diciembre de l973.
[4] El Pacto Internacional de Derechos Económicos, Sociales y Culturales, entró en vigor el 3 de enero de 1976.
[5] ‘Efectos de las políticas de ajuste estructural en el goce efectivo de los derechos humanos’, Informe presentado ante NNUU por el experto independiente Sr. Fantu Cheru, E/CN.4/1999/50.

Declaración Universal de los Derechos del Capital

Declaración Universal de los Derechos del Capital
10/12/2003
Hendrik Vaneeckhaute
Artículo 1
Todo Capital nace libre e igual en perversidad y derechos, dotado como está de poder.
 Artículo 2
Todo Capital tiene los derechos y libertades proclamadas en esta Declaración, sin distinción ninguna de su origen.
 
 Artículo 3
Todo Capital tiene derecho a ser utilizado de la forma que sea, el derecho a la libertad y a la seguridad de su beneficio.
 Artículo 4
Ningún Capital será sometido a la distribución igual y los impuestos están prohibidos en todas sus formas.
 Artículo 5
Ningún Capital será sometido al uso obligatorio por razones sociales y humanas.
 
Artículo 6
Todo Capital tiene derecho a ser reconocido y utilizado en todas partes.
 
Artículo 7
Todo Capital tiene derecho a igual protección contra toda discrimina­ción que infrinja esta Declaración y contra toda provocación a tal discriminación frente a los derechos de los Seres Humanos.
 
Artículo 8
Todo Capital tiene derecho a esconderse en cualquier banco, que le ampare contra actos que violan sus derechos fundamentales.
 
Artículo 9
Ningún Capital será sometido al control popular.
 
Artículo 10
Todo Capital tiene derecho a corromper, a la acumulación y a los intereses.
 
Artículo 11
Ningún Capital será condenado por los efectos causados por su uso especulativo.
 
Artículo 12
Ningún Capital será objeto de ingerencias en su uso privado, ni de ataques a su honra o a su reputación. Todo Capital puede ser guardado bajo secreto bancario.
 
Artículo 13
Todo Capital tiene derecho a circular libremente, a elegir su inversión en y sacar beneficio de cualquier actividad del Ser Humano.
Todo Capital, incluido los beneficios, tiene derecho a fugarse de cualquier estado.
 
Artículo 14
En caso de persecución, todo Capital tiene derecho a buscar asilo en un Paraíso Fiscal.
Este derecho no podrá ser limitado por una acción jurídica por delitos cometidos por las Multinacionales.
 
Artículo 15
Todo Capital tiene derecho a convertirse en Dólares.
 
Artículo 16
La explotación es el uso natural de cada Capital.
Sólo mediante la libre circulación se podrá maximizar su beneficio.
 
Artículo 17
Todo Capital tiene derecho a ser propiedad personal.
Ningún Capital será privado de su propietario.
 
Artículo 18
Todo Capital tiene derecho a expresarse en beneficios privados, obteni­dos por la prestación de los servicios básicos.
 
Artículo 19
Todo Capital tiene derecho a ser utilizado para lo que sea, este derecho incluye el no ser molestado en su flujo y el uso sin limitación de fronteras.
 
Artículo 20
Todo Capital tiene derecho a acumularse, sin límite alguno.
Ningún Capital puede ser obligado a pertenecer a un Ser Humano.
 
Artículo 21
La voluntad del Capital es la base de la autoridad.
 
Artículo 22
Todo Capital tiene derecho a obtener, mediante el esfuerzo del BM y del FMI, todos los recursos de cada Estado; y a satisfacción de los derechos de los propietarios, indis­pensables a su riqueza y por encima de la dignidad humana.
 
Artículo 23
Todo Capital tiene derecho a corromper un gobierno y a fundar consorcios para la defensa de sus intereses.
 
Artículo 24
Todo Capital tiene derecho a ser utilizado como préstamo y a los intere­ses periódicamente pagados.
 
Artículo 25
Todo Capital, legalmente o ilegalmente otorgado como préstamo, tiene derecho a ser exigido.
 
Artículo 26
El pago de los intereses tendrá por objeto el pleno desarrollo de la perversidad humana y el fortalecimiento del poder; favorecerá la pobreza, la repre­sión y la enemistad entre todas las naciones y todos los grupos étnicos o religiosos; y promoverá el desarrollo de las actividades de las Multinacionales para el mantenimiento de la guerra.
 
Artículo 27
Todo Capital tiene derecho a participar en la vida de cada Comunidad y a gozar de la explotación del Ser Humano.
Todo Capital tiene derecho a la protección contra su uso por motivos morales y a gozar de los beneficios que le corresponde por razón de la destrucción científica, literaria o artística de que sea autora.
 
Artículo 28
Todo Capital tiene derecho a que se establezca un orden monetario internacional en el que los derechos y libertades proclamadas en esta Declaración se hagan plenamente efectivos.
 
Artículo 29
Ningún Capital tiene deberes respecto a la comunidad, puesto que sólo así puede desarrollar libre y plenamente su explotación.
En el ejercicio de sus derechos y en el disfrute de sus libertades, todo Capital estará solamente sujeto a las limitaciones establecidas por la ley con el único fin de asegurar el mayor beneficio posible.
Estos derechos y libertades no podrán en ningún caso ser ejercidos en oposición a los propósitos e intereses de las Multinacionales.
 
Artículo 30
Nada en la presente Declaración podrá interpretarse en el sentido de que confiere derecho alguno al Estado, a un grupo o a una persona, para emprender y desarrollar actividades o realizar actos tendientes a la supresión de cualquiera de los derechos y libertades proclamados en esta Declaración.